Max Delys, attore italiano…

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nato a Cannes.

Il nonno di Max aveva, in Indochine, disegnato e costruito le linee di ferrovia. E suo padre, Gabriel, era un vero gigante che veniva della regione di Bourgoing, vicino di Lyon, in Francia. Incontrò una graziosa provenzale che era stata appena eletta « regina di Cannes ». Lavorò come pasticciere, strada d’Antibes, a casa Schies, prima di aprire un piccolo commercio, strada della Republica « Aux Calissons d’Aix ». Riuscì molto bene, prima di scoprire i suoi talenti di conciaossa.

Durante molti decenni, praticò quest’arte con sufficientemente successi e serietà per che il corpo medicale, molto al corrente della sua esistenza, si offusci. Fu anche membro del Judo Club di Cannes, fondato da François Croll, ripreso dal suo allievo Romeo Degioanini, futuro 7e Dan. Con le sue sorelle Myriam e Michèle, Max fu educato in questa zona popolare della Repubblica, osserva le sue prime pellicole al Cinema Lido.

Fu inscrito dal suo padre, un estate, nella sezione nuoto di ASC, preseduto dal René Schœbel, direttore della spiaggia Martinez. Con un po d’allenamento, Max si distinse e divento un dei meglio nuotatori azureeni della sua categoria. Max preferiva i dolci del padre, e non studiare. Possedeva questa bellezza che piace alle donne e martirizza gli uomini sia perche lo invidiano la sua bellezza, si che lo trovano al loro gusto.

Max si rese conto molto presto che piaceva. Questa cosa fu confermata un giorno che scendeva le Marcie del vecchio “Palazzo del Festivals”. Ancora piccolo ragazzo fu accostato per un uomo giovane che parlava un poco francese, abbastanza per domandarli il suo indirizzo. Era il cineasta Paul Morissey che doveva farlo entrare qualche anni più tardi nel circolo solforoso d’Andy Warhol.

Ad qualche mese dalla sua maggioranza, Max il seduttore si fa sedurre da una giovane di Cannes, appena più vecchia. Lavora a Cinecitta e conosce bene le quinte. Molto veloce, Max si fa una piazza. Diventa una attore popolare nel mondo romanzo fotografico. E il massimo del tipo. Ha i suoi ammiratori. Un amico della famiglia che l’accompagnava il giorno del suo incontro con Paul Morissey, consegna questo aneddoto. Rilevanto un autobus « Quebec – Baie Comeau », una città dedicata all’industria della carta, quella fu la sua sorpresa, al tempo di una fermata in una stazione stradale, di scoprire un romanzzo dove appariva in primo foglio la fotografia del suo amico.

Guidato dalla sua amica, impara l’italiano e l’inglese e frequenta i luoghi alla moda, dove si incontrano e si mischiano realizzatori, produttori e attori. Sogna di fare cinema. Joseph Warren, Romolo Guerrieri, Vittorio Caprioli, Toni Cervi, furono fra quelli che nella metà degli anni 70 gli offrirono la sua possibilità. Avrà un'avventura seria con una del più belle attrice italiane del momento.


attore en "l'Amour" di Andy Warhold"

E sopratutto i suoi ritrovamenti, di nuevo con il famoso P. Morrisey che lo permesse di distinguersi. Lo fa tornare nell ‘Amore » un film che firma con Andy Warhol. Questo film dovrebbe essere il suo passaporto per la Gloria. Il destino non l’aveva iscrito su la sua agenda.

Max lascia Roma, il suo comodo appartamento, i suoi amici, i suoi ammiratori. Ritorna a Cannes nel 1978 dove lo ritroveremo. Si affida a poco, riconesce avere avuto problemi con il fisco italiano e gli ha svuotato tutti suoi conti, un articolo in una rivista parla di droga, non sapremo più, Max non si lamenta, non pare inacidito.

Lavora a Cannes per un impresa diretta per il impugnato « Capitaine Baril ». Poco tempo dopo, diventa malato. La sua famiglia lo sostiene come può. Lo vedrà a l’ospedale di Broussailles, un giorno riconosceva la gente, un giorno no. E tra le prime vittime di un male che ha devastato tutta una generazione. I suoi genitori sono morti, devastati dal dispiacere, le sue sorelle ed i suoi amici si ricordano di lui.

In un mondo duro, senza pietà, questo dello spettacolo, era ricordato come qualch'uno bi buono, forse un po ingenuo, che non sapeva fare del male. P.Morrisey che abbiamo rivisto l’anno scorso al Festival di Cannes, ha parlato di Max con emozione. Max non era di questi che lasciano cattiva memoria.